E’ stato siglato il contratto tra SAVE e l’ATI Maltauro-Itinera per la ristrutturazione delle infrastrutture di volo presso l’aeroporto “Marco Polo” di Tessera a Venezia. Il Gruppo Contec con Pronext e Contec AQS – Ambiente Qualità Sicurezza ha fornito l’assistenza al RUP di SAVE nella gestione di questa gara d’appalto rilevante e delicata.
Un servizio di assistenza alla stazione appaltante che ha coinvolto competenze legali, amministrative, tecniche, strategiche e manageriali ha consentito di chiudere la procedura di gara nei tempi previsti e senza contestazioni.
“L’ampliamento e la ristrutturazione delle infrastrutture di volo presso l’aeroporto Marco Polo di Venezia è il maggiore intervento su aeroporti in funzione mai effettuato in Europa: 122 mln € di importo, 669 gg di lavori su piste che, a tutti gli effetti, rimarranno attive e funzionanti per tutta la durata dell’appalto”. E’ Stefano Lappa – amministratore delegato di Pronext, la società del Gruppo specializzata in assistenza tecnico-legale alle stazioni appaltanti – che racconta il percorso di accompagnamento a SAVE (
https://www.veniceairport.it/il-gruppo-save.html) degli ultimi mesi fino all’aggiudicazione dei lavori.
“Il RUP Responsabile Unico di Procedimento di SAVE, di fronte a un appalto tanto complesso, ci ha chiesto di supportarli nelle operazioni di gara per la scelta di un costruttore che si dimostrasse in grado di affrontare una sfida di tale portata e che offrisse ampie garanzie tecniche, organizzative e, non ultime, finanziarie. In più, bisognava farlo in tempi stretti e garantendo, per quanto possibile, l’assenza di contestazioni”.
Gli aspetti critici
“Il primo problema non ha tardato ad emergere: come è possibile fare selezione in un settore (le gare pubbliche) teso tutto alla massima partecipazione delle imprese? Sono due principi altrettanto importanti ma inconciliabili.
Il fatto di operare in un c.d. settore speciale, come quello aeroportuale, ha aiutato; come pure operare su un appalto superiore ai 100 milioni di Euro” osserva Lappa.
“Il Codice Appalti, in questi casi, consente deroghe e integrazioni alle proprie previsioni per dare alle stazioni appaltanti una maggiore libertà nel definire le procedure. Libertà utilizzata, nel nostro caso, disegnando una procedura in due fasi con procedura negoziata – selezione dei concorrenti e valutazione delle offerte – oltre all’individuazione di requisiti di partecipazione particolarmente elevati e criteri di selezione molto dettagliati: esperienze specifiche su infrastrutture di volo in funzione, infrastrutture di volo in generale e, in ultimo, infrastrutture dedicate ai trasporti”.
Questo approccio ha consentito di limitare i partecipanti a 3, anche esteri. Aggiunge Lappa “D’altro canto, come dicevo, intervenire su un aeroporto in funzione non è cosa di tutti i giorni, tantomeno con investimenti di quella portata alle spalle. In questo caso, la mera capacità formale, sulla carta, di effettuare un lavoro non era sufficiente garanzia per chi, su quell’intervento, ha basato i propri investimenti e attività per i prossimi 10 anni”.
Disegnata la strategia di gara, arrivava la messa in pratica
“Oltre a dover scegliere un costruttore che desse garanzie di saper gestire un cantiere di quella portata mentre più di 20 milioni di passeggeri transitano in pista, incideva la scadenza, inderogabile, del 1 settembre per l’apertura del cantiere.
Superare quella data avrebbe significato prendere i cronoprogrammi e i business plan di tutto l’aeroporto e buttarli nel cestino.
E’ facile immaginare il giro d’affari generato in un solo giorno da un aeroporto premium come quello di Venezia e pertanto i tempi prescritti non prevedevano un piano alternativo.
Aprire il cantiere a settembre significava arrivare all’aggiudicazione definitiva entro i primi di agosto e, soprattutto, lavorare a una procedura inappuntabile, che non offrisse appigli per contestazioni e ricorsi che avrebbero reso vano ogni sforzo rispetto a quel termine ultimo. Il tutto, considerato che abbiamo iniziato a lavorarci a gennaio.
Abbiamo quindi preso un piccolo rischio, vale a dire utilizzare tutto il tempo possibile per lo studio di ogni dettaglio della gara, senza farci prendere dalla fretta di pubblicare il bando. Come si insegna (ma difficilmente si attua), abbiamo pensato lentamente per poi agire velocemente. E questo ha pagato”.
La gara a 2 fasi
“Della prima fase di selezione abbiamo già descritto l’impostazione mentre la seconda era di determinazione della migliore offerta” prosegue Lappa.
“Con riferimento all’offerta tecnica abbiamo invece previsto un fitto reticolo di elementi e sub-elementi di valutazione che, senza chiedere migliorie o varianti, né sconti sulle tempistiche, chiedeva un effettivo approfondimento del progetto e la presentazione di soluzioni organizzative volte a minimizzare l’impatto sulle attività di volo, adeguate garanzie su gestione e logistica degli approvvigionamenti (probabilmente verrà occupata l’intera produzione di conglomerati bituminosi del Nord Est, ndr), un organigramma di commessa che vedesse figure con esperienza rilevante in tutti i ruoli chiave, a partire dal project manager della commessa oltre all’organizzazione della restituzione secondo metodi BIM degli elaborati as-built, per consentire a SAVE di implementare il proprio archivio informativo con tutte le informazioni utili poi alla gestione negli anni dell’infrastruttura.
In più, abbiamo chiesto che venissero presentati i contratti preliminari con i fornitori e una garanzia bancaria pari al 10% del valore complessivo dell’appalto. Una gara molto impegnativa per le imprese, devo essere sincero, ma la posta in palio valeva qualche precauzione in più”.
Nelle operazioni di gara, Pronext e Contec AQS – Ambiente Qualità Sicurezza hanno fornito l’assistenza al RUP in ogni passaggio, documento, verbale: lavorando direttamente alla stesura o verificando il lavoro degli uffici di SAVE. Hanno partecipato ad ogni seduta, oltre ad organizzare periodiche riunioni per l’allineamento su decisioni, documenti e scelte da prendere. Hanno lavorato su ogni dettaglio delle richieste di chiarimento, per consentire ai concorrenti di avere un effettivo supporto da parte dell’appaltante, chiarire ogni minimo dubbio e non dare adito a recriminazioni.
La soddisfazione
La soddisfazione è tangibile nella parole del portavoce di Pronext.
“Il risultato, con un pizzico di orgoglio, è un planning rispettato alla virgola, un contratto firmato il giorno prima del previsto, una procedura che non ha avuto intoppi e nessuna contestazione da parte dei concorrenti non aggiudicatari. SAVE, così, ha potuto rispettare il proprio business plan e, in un momento tanto delicato, ha lavorato sulla maggiore delle sue gare senza conseguenze con le attività ordinarie dei suoi uffici appalti e legale. A loro va il merito, non tanto di avere scelto noi come consulenti, ma di essersi resi conto che un buon supporto esterno avrebbe potuto avere conseguenze più che proporzionali sulle proprie attività”.